-Dov’è Luca?- -Scusi signorina? C’è molto vento qui nei campi. Non ho capito!- -Dov’ééééé LU-CA?- -Non lo sooooo! Oggi era molto triste. FORSE IN CAMERA!- -GRAZIE!- Era ormai quasi sera, di domenica. In ghingheri decise di recarsi nella sua stanza e rivolgergli la parola. Arrivò davanti alla porta socchiusa senza farsi sentire. Luca intravide un’ombra: -Non entrare papà!- -Sono Clara-. *** Aprì lentamente la porta. Due occhi arrossati fecero capolino e si strizzarono alla luce del tramonto. Erano occhi belli e buoni. Clara lo vide. Luca fece cenno di sì col capo, si scostò dalla porta e fece cenno di entrare. Sembrava un film muto. -Ciao, mi sembra di aver capito che ti chiami Luca- -Sì. Ciao, mi sembra di aver capito che ti chiami Clara” Risero -Scusa per prima se ti ho detto di andartene. Ho pensato mi stessi spiando di nascosto- -Tu devi scusare me, dovevo farmi sentire e chiederti se potevo entrare- disse Clara. Nel cortiletto dietro a
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